Le mani di Gesù

Pubblicato giorno 9 aprile 2021 - Commento, In home page

Mi sento un po’ Tommaso quando anche io ostinatamente voglio toccare e ritoccare tutto quello che la fede propone, le esperienze che Dio propone e le prove che vanno al di là della mia razionalità e logica umana. Non mi piace stare dalla parte dei perdenti, dalla parte di coloro che abbassano le antenne intellettive davanti a fatti prodigiosi e straordinari. Voglio toccare, vedere e sentire. “Se non vedo e non tocco – dice Tommaso – non credo“.

Tommaso, dopo otto giorni, ha avuto la possibilità reale di vedere e toccare le piaghe dell’amore divino. Per me, oggi, è ben più difficile. Non c’è più quel Cristo che mi allarga le braccia e il costato, non c’è più quel Cristo davanti al quale possa inginocchiarmi e dire: “Signore mio e Dio mio“.

Ma anche a me Gesù dice, come agli apostoli: “Ricevete lo Spirito Santo”. Ed è proprio lo Spirito che mi sollecita e mi propone di vedere il Cristo Risorto nella comunità della Chiesa, cioè nei miei fratelli. Lo Spirito che mi spinge riconoscerlo nell’esperienza concreta di una umanità sofferente e tormentata, a toccarlo in uomini e donne straziati ed oppressi, sentirlo nel grido soffocato di situazioni dolorose e sfortunate.
E’ qui, solo qui, quel Cristo che anche a me, incredulo e dubbioso, dice: “annuncia a tutti che Io sono vivo, tocca, senti, vedi, e rendi presente la mia Persona in mezzo all’umanità“. Allora, inginocchiato, potrò dire: “Signore mio e Dio mio”.

LE MANI DI GESU’

Maggio 1945. La Seconda Guerra Mondiale era finita. La Germania, sconfitta, era stata occupata dalle truppe americane, inglesi e russe. In una cittadina tedesca, una compagnia di soldati americani aveva deciso di ricostruire la chiesa, completamente distrutta dalle bombe.
Durante lo sgombro delle macerie, un soldato trovò fra i calcinacci la testa di un Gesù crocifisso molto antico. Colpito dalla bellezza di quel volto, lo mostrò ai  compagni.

Cerchiamo gli altri pezzi e ricostruiamo il crocifisso”, propose uno. Si misero a cercare tutti con pazienza fra le macerie. Rovistando qua e là, soprattutto vicino all’altare, trovarono molti frammenti del crocifisso. Con calma, due soldati tentarono di ricomporre il crocifisso frantumato. Ma nessuno riuscì a trovare le mani di Gesù. Quando la chiesa fu ricostruita, anche il crocifisso riprese il suo posto sull’altare. Mancavano soltanto le mani.
Ma un soldato collocò ai piedi del crocifisso un cartello con queste parole:
Ora, le mie mani sono le tue