Pasqua di resurrezione

Pubblicato giorno 2 aprile 2021 - Commento, In home page

Questo è il giorno che ha fatto il Signore
rallegriamoci ed esultiamo

A volte sembra che venire in chiesa per i cristiani sia un po’ come le donne che si recano al sepolcro per imbalsamare il corpo di Gesù, e noi ad imbalsamare la nostra fede, cercando di rallentare il più possibile il decadimento e la sparizione della vita religiosa, come un corpo morto e in putrefazione. Abbiamo il volto basso e triste delle tre donne che hanno visto morire e seppellire Gesù, e anche noi non ci aspettiamo più di tanto dal Vangelo, dai pochi riti che partecipiamo e dalla Chiesa, e infine da Dio stesso, così lontano e apparentemente assente.
Gesù non è tra i morti, la pietra che sembrava inamovibile è rotolata via, e un annuncio luminoso e leggero come un angelo, ci invita a sperare, amare, andare! Tutto questo è così bello ed incredibile che ci fa paura e ci mette a disagio, proprio come le donne, che come prima reazione non si aprono, ma si chiudono ancora di più e fuggono. Sono proprio come noi, come me, che di fronte alle novità che mi mettono in gioco, preferisco rimanere bloccato. Sembra che alla fin fine preferiamo una religione fatta di gesti ripetitivi e imbalsamati, ad un annuncio dirompente che ci invita a gettare via le nostre catene, le nostre chiusure e a osare davvero di vivere, di muoverci e di scommettere su Gesù vivente.
Il Vangelo se preso sul serio, fa davvero paura! E allora? Che succede? Rinunciamo? Viviamo la Pasqua come rito tradizionale, e poi ci rotoliamo di nuovo sopra una pietra? Se siamo qui a celebrare oggi la Pasqua, significa che la fuga delle donne impaurite non è durata a lungo, e che alla fine sono state raggiunte interiormente dalla forza del Vangelo. E si sono messe in gioco, senza paura.
Ma come andrà a finire la nostra Pasqua?

IRROMPE LA PASQUA!

Coraggio! Irrompe la Pasqua!
E’ il giorno dei macigni che rotolano via dall’imboccatura dei sepolcri.
E’ il tripudio di una notizia che si temeva non potesse giungere più
e che corre di bocca in bocca ricreando rapporti nuovi tra vecchi amici.
E’ la gioia delle apparizioni del Risorto che scatena abbracci nel cenacolo.
E’ la festa degli ex-delusi della vita, nel cui cuore all’improvviso dilaga la speranza. Che sia anche la festa in cui il traboccamento della comunione
venga a lambire le sponde della nostra isola solitaria.
(Tonino Bello)