Traccia commento Mc. 4,26-34

Pubblicato giorno 13 giugno 2021 - Commento, In home page

Traccia commento Mc. 4,26-34

Il Vangelo di questa domenica ci presenta una delle parabole così dette “del Regno”.

E, come al solito, Gesù ce lo attraverso immagini facilmente comprensibili a tutti, perché fanno parte del nostro quotidiano vivere.

“Il Regno di Dio – dice il Vangelo – è come un uomo che getta il seme nella terra: dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce”. E’, questo, un messaggio di sicura speranza e di fiducia, che non ci fa dubitare della sua realizzazione, anche se noi, spesso, poniamo ostacoli con i nostri peccati e con la nostra fragilità umana, rifiutando e respingendo la sua attuazione.

Il seme cresce da sé, se lasciamo fare al Signore.

Lasciare fare al Signore, certo, ma molto attendi a non cadere negli eccessi che il demonio è sempre pronto a propinarci.
Se tutto dipende da Dio, allora sediamoci tranquilli, indifferenti e disinteressati, aspettando il frutto della Sua opera.
Oppure, buttiamoci a capofitto nell’organizzare, programmare, come se tutto dipendesse dal nostri impegno.

Certamente dobbiamo darci da fare, ma guai perdere la fiducia nell’opera di Dio e sentirsi i soli gestori e realizzatori. Succede, purtroppo, anche questo. E l’altro invito della parabola, oltre la speranza, è la pazienza.

Ci invita a mettere alla porta l’ansia, l’apprensione, l’agitazione. Il Signore ha i suoi tempi, i suoi modi, che non sempre coincidono con i nostri e come, dove e quando meno ce lo aspettiamo, quel seme cresce e germoglia.
Ma noi, vogliamo essere Dio, che indirizza, programma e gestisce: assistiamo a tentativi di manipolazione e alterazione sia della natura che della persona. Cloniamo geni, modifichiamo particelle cromosomiche, alteriamo sequenze di DNA, manipoliamo embrioni e non sempre a servizio della persona umana e di una migliore qualità della vita.
E’ un mondo in cui l’uomo sogna e aspira ad essere Dio, mentre un Dio ha sognato e deciso di diventare uomo.

UNA PICCOLA STORIA PER L’ANIMA – I DONI DI DIO

Un giovane sognò di entrare in un grande negozio. A far da commesso, dietro il bancone c’era un angelo.
“Che cosa vendete qui?”, chiese il giovane. “Tutto ciò che desidera”, rispose cortesemente l’angelo.

Il giovane cominciò ad elencare: “Vorrei la fine di tutte le guerre nel mondo, più giustizia per gli sfruttati, tolleranza e generosità verso gli stranieri, più amore nelle famiglie, lavoro per i disoccupati, più comunione nella Chiesa e… e…”.

L’angelo lo interruppe: “Mi dispiace, signore. Lei mi ha frainteso. Noi non vendiamo frutti, noi vendiamo solo semi”.

Una parabola di Gesù comincia così: “Il regno di Dio è come la buona semente che un uomo fece seminare nel suo campo…”.
Il Regno è sempre un inizio. Un minuscolo, quasi trascurabile inizio. Dio stesso è venuto sulla terra come un seme, un fermento, un minuscolo germoglio.

Un seme è un miracolo. Anche l’albero più grande nasce da un seme piccolissimo. La tua anima è un giardino in cui sono seminate le imprese e i valori più grandi.
Li lascerai crescere?
Un seme è un miracolo. Anche l’albero più grande nasce da un seme piccolissimo. La tua anima è un giardino in cui sono seminate le imprese e i valori più grandi. Li lascerai crescere?