Il chicco di grano e la formica

Pubblicato giorno 12 settembre 2021 - Commento, In home page

Ma voi chi dite che io sia? Questa domenica voglio offrirvi una riflessione fatta dal Papa Paolo VI nei suoi Pensieri per ogni giorno.

“Se io domandassi – dice Paolo VI – agli uomini del nostro tempo:chi ritenete che sia Cristo Gesù?come lo pensate? ditemi:chi è il Signore? Chi è questo Gesù? Alla domanda molti non rispondono, non sanno che dire. Si ha una cognizione vaga del Cristo, non lo si conosce bene, si cerca, anzi di respingerlo. 

Quante volte gli uomini lo respingono e non lo vogliono sui loro passi. Non vogliono che il Signore regni su di loro e cercano in ogni modo di allontanarlo. Non c’è posto per Iddio e si affannano a cancellare il suo nome e la sua presenza. Tale contenuto incalza sino alle porte delle nostre Chiese. Non si vuole nemmeno più l’immagine di Cristo. Questo triste fenomeno è per gli altri. 

Ma noi che siamo qui ed abbiamo questo grandissimo e dolcissimo Nome da ripetere a noi stessi: chi è? Sapremo chiamarlo veramente per nome?, chiamarlo Maestro e Pastore, invocarlo come luce dell’anima e ripetergli Tu sei il salvatore. Sentire cioè che Lui è necessario e noi non possiamo fare a meno di Lui? E’ la nostra via, la nostra verità, la nostra vita? Riusciremo a dirlo, e bene, e completamente?”

Il chicco di grano e la formica

Un chicco di grano, rimasto nel campo dopo la mietitura, aspettava la pioggia per tornare a nascondersi sotto le zolle. Lo vide una formica, e, caricatoselo addosso, si avviò faticosamente verso la sua tana.

 “Perché ti affatichi a portarmi?”, disse il chicco di grano. “Lasciami nel mio campo!”.

“Se ciascuna di noi”, rispose la formica, “non porta un po’ di cibo nella dispensa, non avremo provviste bastanti per quest’inverno”.

“Ma io non sono fatto soltanto per essere mangiato”, replicò il chicco. “Io sono un seme pieno di vita, e il mio destino è quello di far nascere una pianta. Facciamo un patto…”.

  Contenta di riposarsi un po’, la formica depose il chicco e gli chiese: “Quale patto?”.

“Se mi lasci qui nel mio campo, rinunciando a portarmi a casa tua, io fra un anno mi impegno a restituirti cento chicchi uguali a me”. “Cento chicchi in cambio di uno solo!”, pensò la formica. “Ma che buon affare! E come farai?”, chiese al chicco di grano.

“Questo è un mistero”, rispose il chicco. “E’ il mistero della vita. Scava una piccola fossa, seppelliscimi lì dentro, e poi torna qui tra un anno”.

La formica gli diede ascolto.

Prese il seme, lo depose fra le zolle, e l’anno dopo tornò a vedere se ci stava.

Si, il chicco di grano aveva mantenuto la promessa.